Faq

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Chi può donare il sangue?

Chi ha un’età compresa tra i 18 e i 70 anni, un peso di almeno 50 Kg ed un buono stato di salute.

Quanto sangue viene prelevato?

Il volume prelevato è di 450ml circa, pari a circa il 10% del sangue presente nell’organismo.

Donare il sangue fa male?

No, sentirai solo un leggero pizzico quando l’ago è inserito. La maggior parte dei donatori non trova che sia un disagio. Inoltre la donazione non comporta alcun rischio per la tua salute. Esistono infatti precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:

  • la quantità del sangue che viene sottratta mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita con Decreto Ministeriale in circa 450 centimetri, pari a circa il 10% del sangue presente nell’organismo umano.
  • l’intervallo tra una donazione di sangue intero e l’altra non deve essere inferiore a 90 giorni per gli uomini e a 180 per le donne.
  • la frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile.
  • I controlli, costituiti dagli esami del sangue e dalle visite periodiche costituiscono inoltre medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

La mia donazione può essere veramente di aiuto?

Sì, ogni singola donazione può essere utilizzata come tale o essere scomposta in diversi componenti (globuli, plasma, piastrine) che possono essere di beneficio a diversi pazienti.

Chi ha bisogno di sangue?

Molti pazienti ricoverati in ospedale ricevono donazioni di sangue, in particolare pazienti con cancro, malattie cardiache, malattie gastrointestinali, fratture e traumi, anemia, trapianti di organi, del fegato e malattie renali.

Posso prendere l’AIDS donando il sangue?

Non puoi prendere malattie infettive donando il sangue: il materiale utilizzato per il prelievo è rigorosamente sterile, monouso, a perdere; una volta utilizzato viene gettato.

Come mi sentirò dopo la donazione?

La maggior parte delle persone si sente bene dopo la donazione. Ci sono alcune raccomandazioni prima, durante e dopo la donazione del sangue che possono aiutare a rendere piacevole la tua donazione.

Eccone alcune:

  • la sera precedente evita pasti abbondanti e soprattutto limita l’assunzione di vino ed alcolici.
  • al termine della donazione, rimani sul lettino del prelievo ancora qualche minuto e almeno 20 minuti in sala ristoro.
  • nelle ore immediatamente successive alla donazione è importante assumere liquidi, evitare attività fisiche intense, sport o lavori pericolosi.

Quante volte posso donare?

La donazione di sangue intero è possibile di norma 4 volte l’anno per gli uomini e 2 per le donne in età fertile.

Per la donazione di plasma e piastrine invece è possibile di norma 6 volte l’anno a prescindere dal sesso.

Come devo fare per iscrivermi all’Avis?

L’ adesione avviene attraverso la compilazione di una domanda nella quale l’aspirante socio esprime la propria volontà di essere iscritto come socio donatore; successivamente l’associazione lo invita ad effettuare la visita e gli esami di idoneità. La tessera sociale viene emessa solo al momento della prima donazione.

Dove devo andare se voglio donare?

Il punto di raccolta di Reggio Emilia è la Casa del dono.

Donando periodicamente non corro il rischio di assuefarmi alla donazione, per cui alla fine donare diventa una necessità?

La donazione periodica non implica nessun processo di “assuefazione” nel senso “scientifico” del termine, ove per assuefazione si intende l’impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo il termine, in questo caso, una connotazione negativa comportando un danneggiamento psico-fisico per la persona.

Quali esami vengono fatti sul sangue che dono?

Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma, piastrine o altri emocomponenti, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, per valutarne l’idoneità a essere trasfusa, e precisamente:

  • Emocromo completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
  • Sierodiagnosi per la lue o sifilide;
  • HIV Ab 1-2 e ricerca di costituenti virali (NAT) dell’HIV (per l’AIDS);
  • HBs Ag e ricerca di costituenti virali (NAT) dell’HBV (per l’epatite B);
  • HCV Ab e ricerca di costituenti virali (NAT) dell’HCV (per l’epatite C);
  • Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh.

Se ho fatto il vaccino antinfluenzale posso donare?

Si tratta di un vaccino “artificiale”, un tossoide, cioè di una parte del virus, quella che determina la risposta immunitaria dell’organismo, proteggendoci senza trasmetterci la malattia. E’ prevista per legge una sospensione dalla donazione di 48 ore dopo la somministrazione del vaccino, se si è asintomatici (non si manifestano reazioni allergiche o comparsa di febbre).

Se faccio un viaggio all’estero al mio ritorno posso donare?

Nella regione Emilia-Romagna, in caso di viaggi all’estero ci comportiamo così: se il viaggio è in Europa non è prevista sospensione, se il soggiorno è in un paese endemico per la malaria il donatore viene sospeso per 6 mesi, se il soggiorno è in un paese endemico per altre malattie tropicali, come ad esempio febbre gialla e dengue, il donatore viene sospeso per 3 mesi, in un paese extraeuropeo nè malarico nè endemico per altre malattie tropicali, come ad esempio USA o Australia, si dovrebbe aspettare 30 giorni.

Una persona con il diabete può donare?

I pazienti affetti da Diabete Insulinico dipendente (tipo I) non possono donare.

Soffro di allergie, posso donare?

Poichè la condizione più importante per poter donare è essere in buone condizioni di salute, la presenza anche temporanea di allergia ed ancora più di asma allergico controindica temporaneamente la donazione. E’ bene attendere almeno 15 giorni dalla fine della terapia.

Sto assumendo antibiotibici, posso ugualmente donare?

E’ necessario attendere almeno 10 giorni dalla fine della terapia antibiotica prima di riprendere a donare.

A me non importa nulla: se ho bisogno di sangue lo pago.

Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l’uomo rimane tutt’oggi l’unica possibile sorgente di sangue e pertanto:

  • Nessun ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
  • per lo stesso motivo, la disponibilità del “bene sangue” non dipende dal mercato , quindi non ha un prezzo economico;
  • per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne si sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l’ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni.